Per secoli i due nuclei dell’abitato di Balbiano situati sulle opposte rive dell’Addetta, non furono collegati fra di loro da alcun manufatto: per andare e venire occorreva guadare il corso d’acqua, forse proprio dove poi fu messo il ponte;impresa scomoda in tempo di magra, che obbligava a togliersi le scarpe e ad alzarsi l’orlo dei pantaloni o le sottane; al contrario pericolosissima , praticamente impossibile quando pioveva e l’Addetta si ingrossava fino a straripare .

Gli Atti della Visita Pastorale compiuta nel 1563 da San Carlo Borromeo a Balbiano accennano alle insormontabili difficoltà degli abitanti di raggiungere la chiesa parrocchiale di Bustighera da cui dipendevano, quando si verificava l’escrescenza dell’Addetta .

Nel 1601 la documentazione dell’archivio pastorale attesta che a Balbiano c’era un ponte di legno che attraversava l’Addetta , simile a quello già presente a Borgonovo .

Nel 1679 si registrano alcune riparazioni al ponte , col suggerimento che sarebbe opportuno “rifarlo in cotto “.

Nei pressi del ponte che sorpassa l’Addetta davanti alla chiesa di Balbiano, c’è una lapide in pietra sbrecciata, mancante di parte dell’estremità superiore.

Sulla superficie è graffito uno stemma nobiliare con scritta sottostante: lo stemma è quello della nobile famiglia D’Adda(nell’originale, un susseguirsi di “fasce” ondulate ,ovvero nero–blu su fondo argenteo – in omaggio al fiume omonimo, dal quale il Casato trasse il nome– con un’aquila imperiale nera su fondo dorato); la scritta è la seguente :

“1765—Constructus iussu Ill.mus Mag.tis Pauli Camilli Abdua “

Questa scritta incisa sulla stele vuole ricordare l’anno e le generalità di chi quel ponte volle ”iussu” e fece costruire :

l’Illustrissimo Magistrato Conte e Marchese Paolo Camillo D’Adda

(1710 –1787)

Decurione, membro dei XIIdi Provvisione di Milano, e innanzitutto Giudice delle Strade proprio dal 1765 : carica che inaugurò con l’ordine di far gettare un ponte sul fiume Addetta , in sostituzione di uno precedente , di cui abbiamo notizia nel 1749.

Dall’archivio Comunale di Colturano si trova traccia di un intervento di riparazione urgente nel 1845 per demolire certe “padelle” e aggiustare le “spalle” del manufatto con i mattoni che “potranno essere presi dalla fornace di Balbiano”.

Altri lavori si resero necessari in seguito ai “danni cagionati dalla piena straordinaria dell’Addetta del 14 ottobre 1892”.

Altre opere vennero eseguite nel 1897 (alzamento parapetto) e nel 1934,tali opere insieme all’ultimo intervento del 2007 hanno fatto assumere al ponte l’aspetto che oggi conosciamo.

Nel 2015 a 250 anni dalla costruzione del ponte la Pro Loco di Colturano

organizza la Prima Festa del Ponte Vecchio di Balbiano.

(Storia di Colturano — S. Leondi)